venerdì 28 marzo 2008

Cose di questo mondo.

Partorirà a luglio e diventerà padre.
Era una donna.
Legalmente è un uomo.
E' in sintesi la storia di Thomas Beatie. Era una donna. Una donna che si innamora di un'altra donna, scoprendo cosi' la sua omosessualità. Ma non solo quella: ha deciso di intraprendere la strada del transgender, con Nancy al suo fianco. Ora sono sposate. Dovrei scrivere sposati, perche' Thomas e' legalmente un uomo. La differenza tra lei e le migliaia di donne che nel mondo han deciso di cambiare sesso, e' che Thomas, il sesso, non lo ha mai cambiato. Ha modificato il suo aspetto in modo radicale - asportazione del seno, testosterone a dosi massicce che le/gli ha conferito un'indubbio aspetto maschile-. Ma l'apparato genitale non lo ha cambiato.
Perche?
Non lo so. Mi piacerebbe conoscere questo aspetto della "scelta a meta'" di Thomas. Mi piacerebbe pure capire che cosa, negli States, occorre per essere definiti legalmente uomini o donne.
La sua storia, Thomas l'ha raccontanta a Advocate.com, la rivista americana rivolta alla comunità gay, lesbica e trangender più famosa d'America.
Thomas e Nancy. Una coppia come tante. Almeno da fuori: un ragazzo e una ragazza che si amano. Il vicinato cosi' sembra vederli.
Thomas e Nancy desiderano diventare genitori.
Nancy - la donna legalmente donna- : a lei il ruolo che compete ad una donna. fare la madre.
Ma Nancy non puo' avere figli.
Il desiderio e' grande, come grande e' il legame tra i due coniugi.
Ed ecco che Thomas ha una straordinaria bacchetta magica.
Quella che nessun marito, anche il piu' strainnamorato potrebbe tirar fuori: "Ti faccio io il figlio".
Cinque mesi fa, la scelta. L'inseminazione, l'impianto.
A luglio Thomas e Nancy saranno genitori, ma non si sa ancora se Thomas potrà essere "padre" perche', malgrado legalmente uomo, all'anagrafe e' ancora Tracy Lagondino.
"La nostra situazione - (sua, di Nancy e del figlio che nascerà), dice Thomas Beatie durante l'intervista - è un territorio sconosciuto dal punto di vista legale, politico e sociale".
Mentre l'Oregon avra' il suo bel da fare per riempire quel vuoto legislativo che regolera' i rapporti tra i due genitori e il loro figlio, la famiglia Beatie dovrà invece ricucire i rapporti con un vicinato che sembrerebbe aver voltato le spalle ai due.
"Prima eravamo considerati una coppia normale - dice Thomas - ora non è più così".
Forse, in quella apparenza "normale" - un uomo e una donna (a chi sarebbe mai venuto in mente di...indagare piu' a fondo) - tutti, anche la giovane coppia, si sentivano rassicurati. La normalità. Tranquilla normalità.
Mi domando cosa sarebbe successo se avessero, da donne, manifestato il loro amore (in Oregon sembra esservi molta apertura a favore delle coppie omosessuali) e successivamente il loro desiderio di diventare genitori.
In questa "scelta a meta'" di Thomas mi sembra di leggervi paura. Paura di cambiare fino in fondo. Di non essere accettata. Forse paura di abbandonare (se quello non era il suo corpo e il suo stato) lo status di femmina/donna, non solo culturalmente, a favore di una transazione verso la nuova identita' maschio/uomo (mi domando se ha avuto accanto anche un terapeuta, durante i suo mutamenti...).
Ho come la sensazione che Tracy non abbia voluto diventare completamente Thomas, ma solo "sembrare Thomas".
Comunque, quella "scelta a meta'" che pure non contesto, anche se non me la spiego, oggi ha consentito la gravidanza.
(e se tutto questo e' vero...mi vien da dire "Previdente, la ragazza!").
La foto : a parte che conosco ragazzi con quello stesso tipo di pancia...Potrebbe pure essere un fotomontaggio...
Ad ogni modo, gli eventi (veri o presunti) sono sempre utili quando inducono alla riflessione e fanno pensare.
Molti hanno gridato allo scandalo. Anche i piu' lungimiranti hanno esclamato che "A tutto ci dev'essere un limite" (guardare i numerosi commenti ai blog...).
Eppoi il Vaticano. Alla Chiesa sembrano non piacere le "vie di mezzo". Ecco le parole del cardinal Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: "Non si può cambiare l’uomo in donna e viceversa. L’essere transessuale non va d’accordo con la morale cattolica e cristiana. È anzi contro la natura umana. L’identità umana è uomo o donna, ma niente di intermedio. Una cosa è la biologia, una è la morale. Secondo la biologia se questa persona era donna, è rimasta donna e a livello biologico può anche rimanere incinta e procreare. La natura segue il suo corso, indipendentemente dalle decisioni culturali. Questa persona ha adottato abitudini di un uomo, ma fisicamente è rimasto donna. Quello che ci preoccupa è la morale. E non si può cambiare il sesso dell’uno e dell’altro. È contro la natura umana e l’identità umana è o uomo o donna, ma niente di intermedio".
E' un problema, dunque, di identita?
E che cos'e', a questo punto, l'identità?

lunedì 24 marzo 2008

Libero davvero

Anche questo, credo, sia un modo per sconfiggere la morte: dare voce a chi di voce non ne ha più, prendere per mano un amico che non può piu' camminare, con la gratitudine di chi e' consapevole di aver ricevuto un dono, le parole già dette e i percorsi già fatti.
Un amico che ha lanciato un grido, prima di spegnere la sua voce, un amico che ha il Coraggio nel cuore, oltre il cuore, oltre il respiro. Chi è così e ha quel Coraggio che lo spinge Oltre, è davvero libero, proprio come ha saputo esserlo libero83.
Non lo conoscevo, ma poi ho letto le parole di Giuba47, nel suo post del 13 marzo che mi hanno condotto da lui, tra le sue cose, la musica e la "monnezza", la Politica e la giustizia, i film, i libri, gli autori, la voglia di vivere...
Ho scoperto, cosi', due persone Belle, di quelle che piacciono a me:testa e cuore, perfettamente in sintonia. Capaci di Parole. Consapevoli, come me, che le parole non sono mai ne' a caso ne' perse. Nel suo post Giuba47 (grazie Giuba47) mi offre l'occasione per ricordarlo: se la parola scorre ancora nessuno puo' davvero "morire per sempre".
Una parola è morta
Quando è pronunciata,
così dice qualcuno.
Io dico invece
Che incomincia a vivere
Proprio quel giorno

Buon viaggio, Libero83. A te, un sorriso: "Se l'amore è un frutto acerbi, io sarò il zucchero che da' quell'effetto che... mh, mh, eccetera eccetera.Se l'amore è un gioco, io sarò il punteggio che una persona... racchetta... eccetera eccetera.Se l'amore è un certo modo di fare, io sarò la persona squisita, eccetera eccetera.Se l'amore è il capo colorato, io sarò la lavatrice trentacinque gradi massimo.Se l'amore è un volo di gabbiano, ancora me la cavo.Se l'amore è un'altra cosa, non sono preparato. (Corrado_Guzzanti da L'ottavo nano, episodio 3)"

sabato 15 marzo 2008

ITALIA - SCOZIA 23 a 20

pam parararam parararam papà
.....papapapàpapappà pa pappà pa pappà papappà pappà!! Frateeelli d'Itaaliaaa!

Ecco, ogni volta che comincia mi viene il magone. E non dite che e' l'età perche' se fosse vero vuol dire che sono nata vecchia. Eh sì, fin da bambina, quando da qualche parte suonava l'Inno di Mameli, a me, nella mia pancia, veniva un crampo che sembrava trattenere i polmoni da dentro, farmi salire un groppo in gola tanto da aver bisogno di sfogarlo in almeno un paio di lacrimucce! Eh!
Così, guardare l'ultimo atto delle Sei Nazioni, l'incontro (incontro??) Italia Scozia, meglio Gladiatori vs Bravehearts, mi ha davvero emozionata! Non sono un'intenditrice di rugby, ma cavoli! Che passione, che lotta, che coraggio! Che liberazione la meta portata a segno da quella montagna di cuore e muscoli, all'anagrafe Gonzato Canale (sconosciuti fino a qualche ora fa...), che coraggio e sfrontatezza quel drop inaspettato di Andrea Marcato, che porta l'Italia in vantaggio nell'ultima manciata di secondi alla fine del match!
Che dire...Vedere un azzurro che corre con l'ovale attaccata, saldata al corpo, braccia mani corpi che tentano di fermarlo, e lui che continua a correre, si divincola, sfugge come un'anguilla, vola...Va correre anche me! Mi vien da dire "dai! Scappa dai dai! Corri!!!" e mi sembra di ritornare a quando da bambini si correva in casa attorno al tavolo per farsi prendere: l'idea che qualcuno ti corresse ad un passo, ma che dico? ad un palmo di mano....Fiuuu!Che strizza!
Ancora una cosa: il rugby, ma lo dico da assoluta profana, è piu' volte miracoloso!Intanto mette insieme dei fisici da paura, (CAPITANO) muscoli d'acciaio puro, e imponenti montagne di chili di grasso che qui non sono mai di troppo! Insomma grasso o magro, hai il tuo posto in squadra! Come diceva il "don Tarcisio " di MARCO PAOLINI "...non sai spingere...non sai montare, prega Dio deventar grasso...!" . Ma il miracolo più grande è verificare come da una mischia di gambe braccia piedi che scalciano mani sulle facce e fango e confusione...escano tutti intatti!Intatti! forse con un pantaloncino un po' calato da ritirare diligentemente su, un graffietto sulla fronte, la fascia che stringe i muscoli dell'avambraccio da risistemare...Tutto qui. Sorprendente.
(ed io che un tempo pensavo che i rugbisti - ma si scrive cosi?- se le dessero di santa ragione tanto da voler ogni tanto essere come loro per poter fare rissa senza punizione...)
E mi piace, infine, scoprire termini e azioni nuovi: oggi ho imparato: "Avanti". Non come verbo ma sostantivo. Gli Avanti dell'Italia. Sembrano quelli da una marcia in piu'. E spingono, e vanno, e trascinano, e guadagnano campo, e vanno....
Un incontro di rugby, concludo, deve per forza finire con una vittoria. Comunque vada: perche' sa di battaglia e non di guerra, sa di lotta e non di violenza, sa di cuore e non di sangue. E mi piace questo mescolare di personaggi che contro ogni aspettativa sono invece veri sportivi. Proprio come il pilone Ulisse Trevisin, “un incrocio fra un mulo alpino, un bue da tiro e un trattore Landini testa-calda: va in moto a spunto, lento, e poi tiene il minimo, ma con questo stesso ritmo lento ha una capacità di traino di sei quintali di avversari, vivi e resistenti” (Marco Paolini “Aprile ‘74 e 5, tra un campo di rugby e la piazza”).