venerdì 31 ottobre 2008

DALLA PAZZiA ALLA PiAZZA








Sono una donna sanguigna, m'infervoriscono le discussioni e, davanti ad esse, non sono certo una che si tira indietro. Non mi spaventano le voci grosse e le urla. Uso le une e le altre spesso senza neanche rendermene conto. Aggredisco. Non riesco a valutare il "vivi e lascia vivere" se non come l'incapacità di reagire agli eventi rumorosi che per loro natura portano con sé diverbio, attrito, discordia...

Ma c'é il limite.
Invalicabile.
Limite che oggi sembra aver spostato i confini molto più in là di ogni ragionevolezza, di ogni logica.
Quella di oggi è una storia di Violenza, di Stupidità, di Sopruso, di Vigliaccheria, di Sdegno (chenonèmaiabbastanza).
Che deve scuotere le anime.

Quella di oggi é una storia di violenza narrata ordita da parole che hanno il fiato pesante e sgradevole.
(Perché le parole di Francesco Cossiga non hanno inorridito tutti?)
Leggile, postate da articolo21
Ascoltale: nel video sopra...
E la violenza é vigliacca, é bastarda, é purtroppo un combustibile estremo, che innesca altra violenza.
Difficile trattenere la rabbia e la voglia di reagire.
Ecco l'articolo di Curzio Maltese, da Repubblica.it
e, sopra, il video di LAREPUBBLICA, in cui il giornalista racconta ciò che ha visto...

martedì 21 ottobre 2008

Il gusto della sostenibilità a Torino

Tornano a Torino dal 23 al 27 ottobre 2008,
il SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO
(al Lingotto Fiere e Oval) e
TERRA MADRE
( al Oval e PalaOlimpico - Isozaki)

In questa edizione, la vera novità è la riduzione dell'impatto ambientale della manifestazione.
Dicono gli organizzatori: "L’obiettivo del progetto, inserito nel programma di Torino 2008 World Design Capital, è la progressiva riduzione dell’impatto ambientale delle due manifestazioni, che svilupperanno nuovi scenari sostenibili di consumo e di gestione degli output (ad esempio gli scarti), rendendoli utilizzabili per altri processi e conferendo loro un nuovo valore economico".
Il Salone del Gusto e Terra Madre 2008 sembrano continuare così il loro cammino evolutivo, ribadendo quel ruolo innovatore e quella funzione educatrice che hanno manifestato sin dalla loro prima edizione.
-Leggete qui il progetto
Info e aggiornamenti del programma:
Tel. 0172 419 611
http://www.salonedelgusto.it/

martedì 14 ottobre 2008

DIECIMILA!!!


Raggiunto e già superato il traguardo dei DIECIMILA VISITATORI!
Una scatolina, questa, resa piu' grande e spaziosa dal vostro esserci.
GRAZIE di CUORE

domenica 12 ottobre 2008

INDIANS


Ed ecco il nuovo spettacolo, dal titolo INDIANS, dall’ultimo lavoro letterario di Fabrizio Frassa, artista poliedrico che riesce a stupire coi suoi testi, ricchi di introspettiva ricerca di verità nascoste, fuorvianti per indole umana e ingannevoli per la medesima umanità, sempre in bilico tra dubbi interminabili e pronte soluzioni.

In questa nuova opera Fabrizio Frassa dà voce al popolo rosso, gli Indiani d'America,attraverso tre personaggi, tre istanze diverse, anch'esse, com'e' nella natura umana, scomodamente assestate in antri di dubbi, di pietose bugie in cui credere per sopravvivere e, di nuovo, l'umanità che esorta, che consola e che redarguisce, saggia e pietosa, imperturbabile e commovente.

INDIANS è la voce di un giovane indiano, figlio del popolo rosso, combattuto tra la spinta occidentale del suo tempo e la ricerca delle sue radici, strappate dall'uomo bianco dalla sua terra e trapiantate in angusti spazi di riserva, entro limiti e confini che mai aveva veduto prima: “...io lo giuro..mai ho veduto quella linea sottile e diritta che l'uomo bianco chiama frontiera...Mai!”

INDIANS è anche la voce di un guerriero, nelle cui vene scorre il sangue dei suoi avi massacrati "dalla mano sacrilega dell'uomo bianco... che viola le tombe e strappa i corpi dei propri antenati al sonno dell'eternità per metterne in mostra i poveri resti mortali...", un guerriero che vuole dare senso alla propria esistenza solo per poter vendicare il suo popolo.

INDIANS è infine la voce di una donna, una madre, una figlia di un popolo che non è morto e che non morirà mai, perché il popolo rosso come quello bianco è figlio dello stesso Dio, entrambi appartengono alla terra, loro Madre, e al Cielo, loro padre, in quel disegno più grande e assoluto del Grande Mistero, che "...non si cura delle misere faccende degli uomini...", ma provvede a perpetuare, infine, la vita, quella degli alberi, dei fiumi, dell'erba, degli animali e degli uomini.
"E cos'è mai l'uomo senza gli animali, senza l'erba, senza l'albero?...Tutte le cose sono collegate tra loro: come il sangue scorre nelle vene di una stessa famiglia così esso scorre nelle vene di tutti gli uomini della terra..".

Da un progetto di IT.ART, in collaborazione con "LABOTTEGADELTEATRO" e con "BLUE ROADS", domenica 19 ottobre, alle ore 21, è in scena a Caselle Torinese, nella Sala Cervi, INDIANS, di Fabrizio Frassa,

Interpreti: Loredana Bagnato - Livio Vaschetto - Antonio Zappia.

Musiche di Alessandro Umoret
Esecuzione brani musicali:
Alessandro Umoret, tastiere, percussioni e flauto
Danilo Dugaro, chitarra
Nat Condello, batteria
Tony Sabatucci, Contrabbasso

Scenografia: Franca Battistella
Luci e audio: Antonio Sabatucci
Regia: Fabrizio Frassa