martedì 22 luglio 2008

..e se ci fosse il mare...

Giornate lunghe, quelle d'estate, che si riempiono con mille cose da fare, ma soprattutto, con mille e piu' desideri di fare, di viaggiare, di creare cose nuove. Come se il potere del sole si manifestasse proprio nel cedere il passo alla creativita' e all'evasione. In estate i ritmi cambiano. Negozi aperti e chiusi, nella normalita' di questi giorni. Gli orari sfasati dal caldo e da una pigrizia che non consente frenesie. Se non quelle di inventarsi progetti nuovi. Voglia di fare. Di dire cose nuove. Di leggerne, di nuove cose.
Voglia di buoni pensieri, piu' che di buoni propositi. A quelli non ho mai creduto. Voglia di parole leggere, di pensieri leggeri, di sorrisi leggeri, di sguardi leggeri, di attenzioni leggere. Voglia di "galleggiare dolce in questo mar".
boomshine, nelle attese.
(foto di GIUPIL)

domenica 13 luglio 2008

PremiAZIONE

Da una sorpresa di Melogrande che ha voluto omaggiare questo blog e farmi davvero un gradito regalo. Un altro regalo che va ad aggiungersi ai pensieri e alle emozioni quotidianamente regalate e trasportate dalle sue parole, trascritte all'ombra del suo magico albero. Grazie davvero!


PER CHI RICEVE IL PREMIO, questo è il regolamento:
1) scegliere 5 blog che si considerano meritevoli di questo premio, per creatività, design e materiali particolari utilizzati, e che diano un contributo alla comunità dei blogger, indipendentemente dalla lingua!
2) ogni premio assegnato,deve avere il nome dell'autore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possano visitare;
3) ogni premiato deve esibire il premio e mettere il nome e il collegamento al blog di colui che ti ha premiato;
4) Il premiato deve mostrare il collegamento con il blog ARTE Y PICO che ha creato e diffuso questa iniziativa http://arteypico.blogspot.com/
5) pubblicare le regole.

Ho scelto quelli che seguono per affetto, per similitudine, per sensibilita, per gentilezza e per la poesia, l'ironia, la forza, la simpatia, espressi ogni volta che faccio un click dentro quegli spazi, con parole ricercate, semplici, gradevoli come tutto il resto. Se potessi aggiungerne altri, per mille altre ragioni, certamente ne troverei. Ma questi, con Melogrande, sono davvero i miei compagni quotidiani. Per me e' la restituzione di una condivisione.

I miei segnalati sono (in ordine sparso):
http://24fotogrammi.wordpress.com/
http://melanzina.wordpress.com/
http://carlodreams.wordpress.com/
http://www.francescabertoldi.com/
http://withoutpretences.wordpress.com/

lunedì 7 luglio 2008

Dolce da far male

Dolce e straziante, commovente. Una lettera di gloriapoetry@yahoo.it che Umberto Galimberti ha pubblicato nella sua rubrica su La Repubblica delle Donne, di sabato 4 luglio.
"Ce l'ho fatta - pensai. Mia figlia, ventun anni, adulta, universitaria con ottimi voti, sportiva, indipendente, socievole, allegra. Viaggiava, nei periodi di vacanza, con le sue amiche, per l'Europa. Poi la notizia, orribile. Roberta, a casa del padre per un breve periodo, si era messa a urlare, era scesa per la strada in- veendo contro tutti i passanti. La portammo da uno psichiatra, che le fece un'iniezione. Dopo pochi giorni iniziò la terapia psicanalitica.Le proposi un viaggio. Andammo a Nizza, Cannes, Saint-Tropez, in tutta la Provenza. Ma non vedeva niente. I medicinali che assumeva la rendevano apparentemente tranquilla, ma indifferente ai rapporti sociali e ai paesaggi. Tornata a casa mia, scrostò la vernice delle pareti, alla ricerca di microspie, telecamere. A quel punto interpellai un noto psichiatra napoletano e studioso del linguaggio schizofrenico, che gestiva una comunità con il suo staff. Mi disse che sarebbe anche migliorata, ma di poco. Ma una delle sue assistenti mi avvicinò e mi disse: "Perché la sconvolge tanto la malattia di sua figlia? Faccia una cosa: giochi con lei". Seguii il suo consiglio: giocavamo a domino, scarabeo, nascondino, shangai, ma si stancò ben presto. Allora uscivamo ogni giorno, per la spesa, per le vie di Napoli, per andare al bar.Per quindici anni siamo andate avanti così. Avevo lasciato il lavoro di editing, di compilazione di antologie, e di insegnante. La vita continuava così, né troppo sgradevole, ma priva di allegria e con lo stesso ritmo. Questo le dava un po' di tranquillità e sicurezza. Ma non sopportava più la città, i motorini, i nostri "scugnizzi" che le sembrava inveissero contro di lei. Cercai una casa fuori Napoli, sul mare, e ci andammo con i nostri cani e la gattina, che Roberta ama tanto. Intanto, faticosamente, con voti bassi, ma con una bella tesi di laurea, in cui era stata aiutata da me, si era laureata. Poi il diploma di istruttrice di nuoto. Ogni giorno l'accompagnavo a Napoli, in piscina, per fare pratica di addestramento ai bambini. Non ce la faceva più. Non era in grado di prendere impegni a lunga scadenza. Adesso siamo molto sole, ma Roberta sta meglio. È sempre carina, curata nella persona, intelligente, mantiene pulita e ordinata la sua stanza, legge, vede film al cinema e dvd, esce con me, o anche da sola per un caffè, per comprare un abito o una maglietta. Viene in vacanza con me. Questa è la mia vita, questa è la sua vita.Oggi, che sono gravemente ammalata, si pone più perentoriamente il problema del suo futuro. Infatti il padre non sopporta di vederla più di tre o quattro volte all'anno; il fratello convive con una giovane donna, che non vuole farsi carico di Roberta. E mia figlia, dolce, carina, il mio angelo spazzacamino avrà da me una casa e il 60 per cento della mia pensione. Ma ha bisogno di affetto. È contenta della sua piccola vita, dei suoi affetti, della sua cameretta. È poco, lo so. Ma l'importante è che non sia infelice. Da sola non saprebbe stare, soprattutto tutta la giornata. Con altre persone, più gravemente disturbate, regredirebbe e starebbe a disagio. Ora non so che fare. I pensionati, tenuti da religiosi, chiedono cifre troppo elevate per ospitarla e sono rari. Le comunità psichiatriche ospitano persone con disagi più evidenti, con cui non saprebbe stare. Cerco su Internet, vado in giro per l'Italia, ma non trovo niente per il mio angelo che vola raso terra, che cura le sue cose, che ascolta musica. Che aiuta anche in casa nei lavori domestici. Non c'è nessuno più dolce e più tenero di lei, se si sente amata. Non so che ne sarà di lei, senza affetti, senza sorrisi, senza alcuno stimolo mentale ed emotivo. Manca di iniziativa. Fa spesso test che misurano il quoziente intellettivo e ottiene sempre il massimo della valutazione. C'è una soluzione per lei, quando non ci sarò più? Basta un po' d'affetto, un po' di dolcezza e Roberta fa tutto. Ma c'è posto per questi angeli nel mondo? Un sogno: qualcuno ci verrà a prendere con gioia, con tenerezza, e ci porterà non so dove, ma in un posto dove potrà stare tranquilla.Everywhere, but not in this world".
Galimberti ha scritto:" Non lo faccio mai, ma questa volta ho ritenuto opportuno lasciare a lei tutta la pagina perché il suo racconto di dolore e di amore, che si acuisce quando la vita di chi cura si fa più incerta della vita di chi è curato, penso descriva una situazione molto più diffusa di quanto si supponga. Grazie a Dio i manicomi sono stati chiusi, ma i servizi di salute mentale, così come sono oggi, non sempre garantiscono, per incuria, trascuratezza, indifferenza, per la paura che la società ha della diversità che ospita, un'adeguata assistenza.E allora voglio che questa sua lettera giunga a persone, strutture, servizi che, al di là del denaro e delle procedure burocratiche, sappiano darle un filo di speranza per la sua figliola, e anche per lei per non farle concludere, come conclude la sua lettera, con quell'espressione inglese che ripone la speranza ovunque, ma non in questo mondo.".
Io l'ho messa qui. Per chi ha voglia di dare continuità ad una richiesta piena di umanità, di dignità, di dolcezza, davanti cui non si può stare zitti.