martedì 5 novembre 2013

Palestina: un carcere a cielo aperto. A Torino con Anna Svelto, Loredana Bagnato e Luca Pivano. Mostra fotografica, cultura, quotidianità del dramma dei Palestinesi. Presente Sami Hallac

Non c'era ambizione negli occhi di anna svelto, mentre percorreva con lo sguardo l'orizzonte di mura crivellate da colpi d'arma da fuoco, mentre registrava nella mente un percorso inaudito di stupore, mentre cercava di dare senso a dettagli inquietanti, a quelle reti metalliche sospese tra le vie, a quei soldati armati intorno a donne sole che camminavano per strada, mentre contava, da dietro le ciglia socchiuse, l'altezza soffocante di quel muro che chiude il sipario alla libertà di alcuni.
Non c'era ambizione, ma certo il forte desiderio di non poter restare troppo a lungo in silenzio.
 E quando gli occhi di Anna Svelto osservano il mondo intorno, l'obiettivo della sua inseparabile Canon Eos 7D, registra passo passo le emozioni, di gioia o di dolore, di muto rispetto o di entusiasmo appassionato.
E ce le riporta intatte da mondi, sempre “troppo” lontani dal nostro quotidiano. 
Così è stato per la terra di Palestina.
Mercati, medici, giovani soldati, lavoratori, donne e uomini feriti nell'anima, divieti impensabili e inaccettabili, speranze, lotte... Ogni scatto un racconto.
Come quello della Chiave, perchè un giorno si possa ritornare.
O del Medico che visita “di nascosto”, o delle ricamatrici di “contrabbando”...

Le opere di Anna Svelto, raffiguranti la "sua" Palestina, quella che tutti dovremmo poter conoscere, sono ora raccolte in una serie di Mostre, in varie città d'Italia. 
Torino ospita la fotografa e i suoi scatti, per la seconda volta, nell'ambito delle iniziative del Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino, in vista del summit intergovernativo italo-israeliano del 2 dicembre prossimo, nel capoluogo piemontese.

PALESTINA:UN CARCERE A CIELO APERTO, questo il titolo della kermesse fotografica, che sarà inaugurata presso la  Libreria-Belgravia (via vicoforte 14/d) di Torino, sabato 9 novembre 2013, alle ore 17,30 e resterà aperta al pubblico per l'intero mese di novembre (con ingresso gratuito).
Per una serie di circostanze fortuite, Anna Svelto mi ha coinvolta nel progetto della Mostra, dandomi l'opportunità non solo di conoscere personalità interessanti che gravitano attorno ai "discorsi" della Palestina, donne e uomini che si occupano di associazionismo internazionale e di intervento sociale, di politica e di cultura, ma pure, attraverso l'aiuto concreto di Sami Hallac, presidente del Comitato di solidarietà con il popolo palestinese, di Torino, di inoltrarmi nell'affascinante mondo poetico di uno degli autori più amati (e non solo tra i palestinesi) e importante giornalista, palestinese, profugo, cantore del mondo e della bellezza per l'appartenenza: Mahmoud_Darwish.

Luca Pivano
Mahmoud Darwish
Allora ho unito le mie attitudini, di giornalista, scrittrice e attrice, e le ho messe, umilmente, ma piena di entusiasmo, al servizio di questo progetto culturale, sociale e artistico di Anna Svelto, creando un racconto/lirica, dedicato proprio ad un immaginario e liberatorio colloquio con il poeta profugo Darwish. 
Si chiama: "HAI CANTATO LA TUA LIBERTA'", e avrò il piacere di presentarlo, recitando con l'attore e amico Luca Pivano, di Torino, proprio nel corso dell'inaugurazione della mostra di Anna Svelto. 
Loredana Bagnato
All'incontro, cui seguirà un aperitivo palestinese, saranno presenti diversi esponenti del mondo culturale torinese ed internazionale, che porteranno la loro preziosa esperienza nel dibattito che si svilupperà nel corso della presentazione della mostra.

Con l'autrice degli scatti, inoltre, sarà presente anche Laura Martinelli, di ritorno dalla Palestina, altra testimone di una realtà, quella del popolo palestinese, che non dovrebbe riguardare “solo” le conflittualità inaudite dello strapotere degli uomini di potere, ma pure la salvaguardia dei valori dell'umanità tutta.
Noi siamo palestinesi, siamo cittadini del mondo, siamo in Siberia e a Lampedusa, siamo in Corea e a Wall Street, siamo nella campagna napoletana, sotterrata di veleni, e tra i fumi dell'Ilva di Taranto, siamo parte del mondo che sta annaspando sotto cumuli di inutili parole.

Diceva in una sua bella canzone, Pino Daniele: “E' tempo di cambiare...”.
Novembre è tempo di cambiamenti: approfittiamo di una ventata di cultura e arte. Cominciamo da qui.

biblioteca I. Calvino: tra i relatori: a sx Loredana Bagnato, a dx Anna Svelto e Sami Hallac

venerdì 1 novembre 2013

Novembre.


È il mese della mestizia e delle riflessioni, è il mese della progettualità interiore e dei mutamenti, dell'abbandono per il rinnovo, della sfrondatura per una folta futura abbondanza. 
Guardo intorno a me, sono gli alberi e la terra che me lo dicono. È nell'aria pungente che buca il tiepido sole,è tra i rami ostinati di foglie ramate appese ancora per poco. 
È dentro me. 
È in questo giorno di festa in cui il pensiero, oggi e non domani, va a chi non c'è. 
Anche nel commemorare, a novembre, c'è voglia di cambiamento.

domenica 8 settembre 2013

ritorno...


Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia...Mario Benedetti

Ci sono incontri che cambiano la vita.
Mario Benedetti: un poeta meraviglioso che mi ha conquistata.



È così poco


Ciò che conosci
è così poco
ciò che conosci
di me
ciò che conosci
sono le mie nuvole
sono i miei silenzi
sono i miei gesti
ciò che conosci
è la tristezza
di casa mia vista da fuori
sono le persiane della mia tristezza
il campanello della mia tristezza.


Però non sai
niente
al massimo
pensi a volte
che è così poco
ciò che conosco
di te
ciò che conosco
cioè le tue nuvole
o i tuoi silenzi
o i tuoi gesti
ciò che conosco
è la tristezza
di casa tua vista da fuori
sono le persiane della tua tristezza
il campanello della tua tristezza.


Però non chiami.
Però non chiamo.


Mario Benedetti