lunedì 7 luglio 2008

Dolce da far male

Dolce e straziante, commovente. Una lettera di gloriapoetry@yahoo.it che Umberto Galimberti ha pubblicato nella sua rubrica su La Repubblica delle Donne, di sabato 4 luglio.
"Ce l'ho fatta - pensai. Mia figlia, ventun anni, adulta, universitaria con ottimi voti, sportiva, indipendente, socievole, allegra. Viaggiava, nei periodi di vacanza, con le sue amiche, per l'Europa. Poi la notizia, orribile. Roberta, a casa del padre per un breve periodo, si era messa a urlare, era scesa per la strada in- veendo contro tutti i passanti. La portammo da uno psichiatra, che le fece un'iniezione. Dopo pochi giorni iniziò la terapia psicanalitica.Le proposi un viaggio. Andammo a Nizza, Cannes, Saint-Tropez, in tutta la Provenza. Ma non vedeva niente. I medicinali che assumeva la rendevano apparentemente tranquilla, ma indifferente ai rapporti sociali e ai paesaggi. Tornata a casa mia, scrostò la vernice delle pareti, alla ricerca di microspie, telecamere. A quel punto interpellai un noto psichiatra napoletano e studioso del linguaggio schizofrenico, che gestiva una comunità con il suo staff. Mi disse che sarebbe anche migliorata, ma di poco. Ma una delle sue assistenti mi avvicinò e mi disse: "Perché la sconvolge tanto la malattia di sua figlia? Faccia una cosa: giochi con lei". Seguii il suo consiglio: giocavamo a domino, scarabeo, nascondino, shangai, ma si stancò ben presto. Allora uscivamo ogni giorno, per la spesa, per le vie di Napoli, per andare al bar.Per quindici anni siamo andate avanti così. Avevo lasciato il lavoro di editing, di compilazione di antologie, e di insegnante. La vita continuava così, né troppo sgradevole, ma priva di allegria e con lo stesso ritmo. Questo le dava un po' di tranquillità e sicurezza. Ma non sopportava più la città, i motorini, i nostri "scugnizzi" che le sembrava inveissero contro di lei. Cercai una casa fuori Napoli, sul mare, e ci andammo con i nostri cani e la gattina, che Roberta ama tanto. Intanto, faticosamente, con voti bassi, ma con una bella tesi di laurea, in cui era stata aiutata da me, si era laureata. Poi il diploma di istruttrice di nuoto. Ogni giorno l'accompagnavo a Napoli, in piscina, per fare pratica di addestramento ai bambini. Non ce la faceva più. Non era in grado di prendere impegni a lunga scadenza. Adesso siamo molto sole, ma Roberta sta meglio. È sempre carina, curata nella persona, intelligente, mantiene pulita e ordinata la sua stanza, legge, vede film al cinema e dvd, esce con me, o anche da sola per un caffè, per comprare un abito o una maglietta. Viene in vacanza con me. Questa è la mia vita, questa è la sua vita.Oggi, che sono gravemente ammalata, si pone più perentoriamente il problema del suo futuro. Infatti il padre non sopporta di vederla più di tre o quattro volte all'anno; il fratello convive con una giovane donna, che non vuole farsi carico di Roberta. E mia figlia, dolce, carina, il mio angelo spazzacamino avrà da me una casa e il 60 per cento della mia pensione. Ma ha bisogno di affetto. È contenta della sua piccola vita, dei suoi affetti, della sua cameretta. È poco, lo so. Ma l'importante è che non sia infelice. Da sola non saprebbe stare, soprattutto tutta la giornata. Con altre persone, più gravemente disturbate, regredirebbe e starebbe a disagio. Ora non so che fare. I pensionati, tenuti da religiosi, chiedono cifre troppo elevate per ospitarla e sono rari. Le comunità psichiatriche ospitano persone con disagi più evidenti, con cui non saprebbe stare. Cerco su Internet, vado in giro per l'Italia, ma non trovo niente per il mio angelo che vola raso terra, che cura le sue cose, che ascolta musica. Che aiuta anche in casa nei lavori domestici. Non c'è nessuno più dolce e più tenero di lei, se si sente amata. Non so che ne sarà di lei, senza affetti, senza sorrisi, senza alcuno stimolo mentale ed emotivo. Manca di iniziativa. Fa spesso test che misurano il quoziente intellettivo e ottiene sempre il massimo della valutazione. C'è una soluzione per lei, quando non ci sarò più? Basta un po' d'affetto, un po' di dolcezza e Roberta fa tutto. Ma c'è posto per questi angeli nel mondo? Un sogno: qualcuno ci verrà a prendere con gioia, con tenerezza, e ci porterà non so dove, ma in un posto dove potrà stare tranquilla.Everywhere, but not in this world".
Galimberti ha scritto:" Non lo faccio mai, ma questa volta ho ritenuto opportuno lasciare a lei tutta la pagina perché il suo racconto di dolore e di amore, che si acuisce quando la vita di chi cura si fa più incerta della vita di chi è curato, penso descriva una situazione molto più diffusa di quanto si supponga. Grazie a Dio i manicomi sono stati chiusi, ma i servizi di salute mentale, così come sono oggi, non sempre garantiscono, per incuria, trascuratezza, indifferenza, per la paura che la società ha della diversità che ospita, un'adeguata assistenza.E allora voglio che questa sua lettera giunga a persone, strutture, servizi che, al di là del denaro e delle procedure burocratiche, sappiano darle un filo di speranza per la sua figliola, e anche per lei per non farle concludere, come conclude la sua lettera, con quell'espressione inglese che ripone la speranza ovunque, ma non in questo mondo.".
Io l'ho messa qui. Per chi ha voglia di dare continuità ad una richiesta piena di umanità, di dignità, di dolcezza, davanti cui non si può stare zitti.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho segnalato il tuo post tra gli "inviti alla lettura" di melanzina. Aggiungere parole a quanto già è stato scritto io non so.
Un abbraccio!

TIA LORI ha detto...

Grazie Melanzina, attenta e cara come sempre.

Anonimo ha detto...

http://cirie.wordpress.com/lettere

TIA LORI ha detto...

Marco ha postato la lettera sul suo blog.
Grazie anche a lui.

Anonimo ha detto...

Grazie anonimo per avermi citato. Beh, io mi accodo a melanzina, di fronte ad una storia del genere è difficile aggiungere altre parole...non so, magari poi riesco a trovare qualcosa da dire, che prima di scriverlo, però, non mi dia l'impressione di essere banale. Marco

Unknown ha detto...

Leggo ora, Lori, e per me che vivo molto distratto e un poco fuori dal mondo è bene ci sia uno sguardo attento e circolare come il tuo sempre pronto a segnalare e intervenire.

Vado subito a indicarti da mi casa.
Carlo

TIA LORI ha detto...

buongiorno Carlo, e grazie per avere anche tu, raccolto un appello. Come ho gia' detto anche a Marco, anche se non possiamo risolvere il dramma di Glory, possiamo esprimerle tutta la nostra solidarieta'.
Grazie ancora, sognatore!

Anonimo ha detto...

Ciao Loredana, ho letto alcuni giorni fa questa lettera e non me la sono sentita di aggiungere altre parole in un commento a quelle che questa madre ha con grande forza dedicato alla sua amata figlia e alla situazione in cui si verra' a trovare, lei incapace di avere una vita serena e autonoma senza la presenza di sua madre.
Inutile dire che questa storia mette molta tristezza ma ci fa capire anche quanto importante siano le persone, ogni singola figura sia che abbia bisogno degli altri sia che possa dare essa sostegno e amore agli altri.
Spero che entrambe madre e figlia possano davvero trovare qualcuno che dia loro quel sosteegno di cui entrambe han bisogno.
un abbraccio
Dona

TIA LORI ha detto...

Buongiorno, Dona. Come te credo all'importanza indiscussa di ogni singolo individuo che intreccia un rapporto profondo con altri. Diviene anello inscindibile di una catena forte. Di anelli forti. La mancanza anche di uno solo d'essi non e' cosa indifferente.
Anche io spero che quel sogno per loro s'avveri. E lo spero "in questo mondo" ed ora.
Un abbraccio anche a te.

TIA LORI ha detto...

Anche Melogrande (http://melogrande.splinder.com) ha raccolto l'invito...
Grazie, albero grande.

TIA LORI ha detto...

Anche http://www.buenaonda81.splinder.com/ ha dato il suo contributo. Grazie Andrea. Un bacio.

Anonimo ha detto...

E' molto bello da parte tua. Spero molto in questa tua iniziativa. Caramente,

gloriapoetry@yahoo.it