domenica 12 novembre 2017

Destiny. Your destiny full of love.


Quando sei arrivato non pensavo di te nulla. Eri tra gli altri. 
Nei giorni successivi, ogni volta che tu eri presente, i miei occhi si concentravano su di te. 


Il tuo volto, bambino e adulto, i tuoi modi, scontrosi e protettivi, il tuo fare da piccolo scugnizzo, non so cosa fosse, ma finivo sempre col guardare te. 
Tu che portavi negli occhi il tuo carico - invisibile a chissà quanti -di dolore, di maltrattamenti, di povertà, di violenza. 
Qualche minuscola cicatrice sul tuo viso ne era forse la traccia piu' evidente, se non ci si soffermava a guardarti un po'. 
E' stato un grande regalo l'averti incontrato. 
Aver trascorso con te qualche tempo, in cui hai imparato ad abbracciarmi ogni volta che mi vedevi, a chiedermi qualche gioco, a dirmi tutti i No che finalmente ti potevi permettere, è stato per me davvero un grande regalo. 
Tu e la tua dolce scontrosità sono piantate nel mio cuore. 
Ed ora che sei prossimo ad un nuovo trasferimento, nella prosecuzione del tuo lungo viaggio, non sono riuscita a trattenere le lacrime. 
Spero per te ci sia una vita intensa di gioia e realizzazioni, giochi e risate.
Sono qui che guardo il tuo disegno per me, che ha riempito il foglio intero. Aereo che lancia le bombe, carro armato che mitraglia l'aereo, un castello preso d'assalto da cavalieri e catapulta...
Poi, però, giro il foglio e li' hai disegnato due cavalieri che duellano con la spada, e sopra uno di essi, accanto al tuo nome, hai disegnato un bel Cuore.
Il tuo, ne sono certa.
Avrei voluto fare anche quest'anno con te e gli altri bimbi l'albero di Natale. 
Ciao piccolo ometto. Arrivederci. 



martedì 4 luglio 2017

CON LE OMBRELLINE A PARLAR D'EUROPA!

lodicoalucianopresidente@regione.abruzzo.it presidenza@regione.abruzzo.it urp@regione.abruzzo.it daniela.valenza@regione.abruzzo.it Cc enzo.delvecchio2@regione.abruzzo.it angelo.muraglia@regione.abruzzo.it emidio.primavera@regione.abruzzo.it fabrizio.bernardini@regione.abruzzo.it giancarlo.zappacosta@regione.abruzzo.it tommaso.dirino@regione.abruzzo.it vincenzo.rivera@regione.abruzzo.it segreteriapresidente@regione.emilia-romagna.it segreteria.pariop@governo.it urp@unite.it
Alla c.a. Segreteria Pari Opportunità governo Segreteria Presidenza Regione Emilia Romagna Università degli Studi di Teramo Presidente Regione Abruzzo Sig. Luciano D’Alfonso presidenza@pec.regione.abruzzo.it



Buonasera, presidente. Immagino che la mia sia la milionesima lettera che riceve, almeno questa è la mia speranza, dopo quei “maledetti giorni” del 30 giugno e 1 luglio in cui, con una trasparenza terrificante ha esibito sul pubblico palco di Sulmona tutta l’arretratezza del suo pensiero in fatto di Rispetto. No, non “in fatto di donne”. Ma di Rispetto. Perché in uno scatto, che ha girato (come mi auguro e come era giusto fosse) l’intero globo terrestre, c’era tutta la possibile mancanza di rispetto: - per sé, ancor prima degli altri. Eh sì, perché un Presidente rappresentativo di una intera Regione (quella dell’Abruzzo poi, nota per la fierezza e l’integrità di chi lo popola) non avrebbe MAI e poi MAI consentito che alcuni esseri umani, per quanto bisognosi di lavorare, sarebbero stati USATI come palo reggi-ombrello, riproponendo (in questo caso inoltre) un cliché odioso e denigrante, ancor di più in un momento storico dove a fatica, ancora tanta, le donne arrancano per occupare uno spazio vitale e sociale ADEGUATO alla loro dignità, e in cui qualcuno, invece, e col suo avallo, ha osato pensare di esibirle come “cosa” su un pubblico pulpito. - Mancanza di rispetto per le stesse lavoranti, ammesso che il PALO REGGI-OMBRELLO possa essere considerato un mestiere (ricalcante certe pratiche dei colonizzatori che usavano esseri umani per farsi trasportare o per farsi arieggiare). - Mancanza di rispetto per chi era presente sopra e sotto quel siparietto…Mi domando e le domando: i suoi ospiti, tra gli altri il ministro alla Coesione territoriale De Vincenti, il rettore dell'università di Teramo Luciano D'Amico e il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, hanno gradito? O hanno superato l’imbarazzo con un po’ di maschilista vanità e sprezzo? O non si sono accorti neanche di quelle presenze, serve mute, alle loro spalle? - E per tutti quelli che vi ascoltavano, ha avuto Rispetto? Perché anche loro, effettivamente, potevano rifiutarsi di guardare a quella scena “come se fosse normale”, ma sa, Presidente, non è facile per tutti mostrare schiettamente e spavaldamente il proprio pensiero (com'è invece ben riuscito a lei). Io mi auguro che le donne (ma non solo le donne) della sua vita e delle vite di quei suoi ospiti abbiano la forza di sopportare la vostra arretratezza e di insegnarvi che 30 secondi di scusa al mondo sarebbe stato più conveniente, anche per i ruoli da voi ricoperti in questa strapazzata società, che tacere e procedere nella becera scenetta, ricoprendo voi stessi, la Regione Abruzzo, l’Italia tutta e le Donne (e gli uomini) di RIDICOLO. Rimpiango i tempi delle corna esibite con infantile stupidità da un altro Presidente, che, al massimo, per l’esposizione mediatica che aveva, copriva di ridicolo solo se stesso. Invece lei, che fino ad oggi viveva nel limbo di un rassicurante anonimato, è salito agli onori di una vergognosa ribalta, portandosi purtroppo dietro l’Italia tutta. Io non ci sto. Come non ci stanno tanti, tantissimi italiani e italiane. CHE ASPETTANO LE SUE SCUSE PUBBLICHE E QUELLE DEI SUOI OSPITI. Non abbiamo bisogno della vostra arretrata fallocrazia. Né quella di nessun altro. Firmato Una donna, italiana, che aspetta le vostre scuse. Loredana Bagnato (foto di 27ora Corriere Raffaella Cagnazzo@rafficagnazzo)

sabato 1 luglio 2017

A conclusione di un anno di PRESIDENZA in COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ' a Caselle Torinese...

...con la preziosa complicità dell'Assessora e Amica Angela Grimaldi, e del sindaco Luca Baracco, ho voluto fare un regalo alle Donne, in particolare quelle di Caselle Torinese, che sanno davvero dipingere la normalità con colori più intensi, facendo di essa, ogni volta, qualcosa di eccezionale.

giovedì 23 marzo 2017

HO SCOPERTO GRAFEMI

https://grafemi.wordpress.com


Un cofanetto di preziosità che non poteva passare inosservato ad una...scatolina.

VI SI LEGGE:

Con il termine grafema si indica il segno elementare e non ulteriormente suddivisibile che costituisce il linguaggio scritto, ovvero la singola lettera.
I grafemi costituiscono parole, che costituiscono periodi, che costituiscono post. E questi post costituiscono il blog grafemi.wordpress.com.
Immagino che lo scopo della tua ricerca non fosse leggere un blog. Ma ormai ci sei capitato dentro. Un consiglio? Approfittane. Voglio dire: non capita tutti i giorni di finire in un blog che si chiama Grafemi, no? Magari trovi qualcosa di interessante. Tipo una bella recensione di un libro che non è facile trovare. Qualche idea un po’ fuori dal coro sulla letteratura, sull’arte del romanzo, e cose di questo tipo.
ps Al fonema suono(gn) non corrisponde un grafema, ma il digramma gn.
ps2 Non esiste il blog digrammi.wordpress.com.
ps3 Ho appena creato il blog digrammi.wordpress.com


BUONA LETTURA.