sabato 15 marzo 2008

ITALIA - SCOZIA 23 a 20

pam parararam parararam papà
.....papapapàpapappà pa pappà pa pappà papappà pappà!! Frateeelli d'Itaaliaaa!

Ecco, ogni volta che comincia mi viene il magone. E non dite che e' l'età perche' se fosse vero vuol dire che sono nata vecchia. Eh sì, fin da bambina, quando da qualche parte suonava l'Inno di Mameli, a me, nella mia pancia, veniva un crampo che sembrava trattenere i polmoni da dentro, farmi salire un groppo in gola tanto da aver bisogno di sfogarlo in almeno un paio di lacrimucce! Eh!
Così, guardare l'ultimo atto delle Sei Nazioni, l'incontro (incontro??) Italia Scozia, meglio Gladiatori vs Bravehearts, mi ha davvero emozionata! Non sono un'intenditrice di rugby, ma cavoli! Che passione, che lotta, che coraggio! Che liberazione la meta portata a segno da quella montagna di cuore e muscoli, all'anagrafe Gonzato Canale (sconosciuti fino a qualche ora fa...), che coraggio e sfrontatezza quel drop inaspettato di Andrea Marcato, che porta l'Italia in vantaggio nell'ultima manciata di secondi alla fine del match!
Che dire...Vedere un azzurro che corre con l'ovale attaccata, saldata al corpo, braccia mani corpi che tentano di fermarlo, e lui che continua a correre, si divincola, sfugge come un'anguilla, vola...Va correre anche me! Mi vien da dire "dai! Scappa dai dai! Corri!!!" e mi sembra di ritornare a quando da bambini si correva in casa attorno al tavolo per farsi prendere: l'idea che qualcuno ti corresse ad un passo, ma che dico? ad un palmo di mano....Fiuuu!Che strizza!
Ancora una cosa: il rugby, ma lo dico da assoluta profana, è piu' volte miracoloso!Intanto mette insieme dei fisici da paura, (CAPITANO) muscoli d'acciaio puro, e imponenti montagne di chili di grasso che qui non sono mai di troppo! Insomma grasso o magro, hai il tuo posto in squadra! Come diceva il "don Tarcisio " di MARCO PAOLINI "...non sai spingere...non sai montare, prega Dio deventar grasso...!" . Ma il miracolo più grande è verificare come da una mischia di gambe braccia piedi che scalciano mani sulle facce e fango e confusione...escano tutti intatti!Intatti! forse con un pantaloncino un po' calato da ritirare diligentemente su, un graffietto sulla fronte, la fascia che stringe i muscoli dell'avambraccio da risistemare...Tutto qui. Sorprendente.
(ed io che un tempo pensavo che i rugbisti - ma si scrive cosi?- se le dessero di santa ragione tanto da voler ogni tanto essere come loro per poter fare rissa senza punizione...)
E mi piace, infine, scoprire termini e azioni nuovi: oggi ho imparato: "Avanti". Non come verbo ma sostantivo. Gli Avanti dell'Italia. Sembrano quelli da una marcia in piu'. E spingono, e vanno, e trascinano, e guadagnano campo, e vanno....
Un incontro di rugby, concludo, deve per forza finire con una vittoria. Comunque vada: perche' sa di battaglia e non di guerra, sa di lotta e non di violenza, sa di cuore e non di sangue. E mi piace questo mescolare di personaggi che contro ogni aspettativa sono invece veri sportivi. Proprio come il pilone Ulisse Trevisin, “un incrocio fra un mulo alpino, un bue da tiro e un trattore Landini testa-calda: va in moto a spunto, lento, e poi tiene il minimo, ma con questo stesso ritmo lento ha una capacità di traino di sei quintali di avversari, vivi e resistenti” (Marco Paolini “Aprile ‘74 e 5, tra un campo di rugby e la piazza”).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Sei un meraviglioso commentatore sportivo. Grazie per la vostra visita e un arrivederci.

TIA LORI ha detto...

Grazie a te, Pierre!Verro' a far visita nel tuo giardino!

francesca ha detto...

Loredana cara anch'io ho raccolto l'ultimo suo respiro, quello di mio padre. Ti accompagnerà sempre, non temere.
Ti abbraccio e ti auguro una Pasqua serena.
Francesca