
Sono passati molti anni, da allora, ma quando penso al volto di Pasquale, il rimando e' sempre lo stesso: un sorriso. Sono passati secoli, da allora: erano "allora" i tempi delle rivoluzioni, di Democrazia Proletaria, di protesta, di clark ai piedi e giacchetta scozzese sulle spalle. Non ne capivo molto di politica ed ho continuato a non capirne molto. Ma quel sorriso di Pasquale mi era rimasto impresso piu' di altri. E la sua Politica aveva il sapore della "battaglia da vincere". Sempre.
Me lo ricordo, Pasquale, a distribuire volantini a qualunque ora del giorno o della sera (quanta energia!), per non far chiudere la scuola serale, l'unica della provincia. Me lo ricordo eccome, a farsi carico dei problemi dell'ex Ipca, dei disabili, delle minoranze...Quanto era curioso, quel ragazzo. Sembrava appartenere a tutti. Sembrava dovesse "d'istituzione" occuparsi di tutte le malefatte del mondo e andarle a risolverle. Quando un cognome e' una garanzia, eh! Proprio un vero Cavaliere, paladino degli oppressi, dei diseredati, derelitti. Quanta gente potrebbe dirgli "grazie"?
Una singolare circostanza, per me, e' stata quella di occuparmi del mio primo articolo di giornale, parlando dell'Ipca, la fabbrica della morte, e del convegno organizzato da Pasquale Cavaliere e i Verdi. Anni dopo, il mio primo servizio radiofonico...l'annuncio della morte di Pasquale. La casa che e' stata dei miei genitori e nonni, al loro arrivo in Piemonte, ormai decadente e pericolante, e' stata abbattuta...Al suo posto un giardino con due panchine. Dedicato a Pasquale.
1999. Cordoba. 6 agosto
Una morte avvolta dal mistero. Dall'incredulita'. Dallo sgomento.
Ancora oggi un enigma da sciogliere e una pace che non c'e'. Perche' se da una parte c'e' la voglia di capire come Pasquale sia morto, dall'altra, l'ipotesi del suicidio lascia sgomenti ancora di piu' i suoi amici, i suoi sostenitori, per non aver saputo riconoscere, in quel sorriso, le tracce della sua stanchezza di vivere.
Pasquale:
A me piace ricordare il tuo sorriso. Lo lego agli anni della mia adolescenza, quando mi domandavo perche' una persona dovesse avere a cuore le sorti di molti sconosciuti, come facevi tu...
Questa mattina leggo il post amico di Jonathan
nonsolocaselle.com, e ritrovo quel sorriso. Del post di Jonathan copio la lettera che Pasquale aveva scritto ai suoi amici, lettera che per molti e' stata presagio e prova di cio' che e' accaduto poi...A me piace pensare che Pasquale, com'era sua abitudine, sia in qualche parte del mondo a "risolvere la situazione".
Lettera
"Carissimi amici,come diceva Alex i pesi a volte diventano insostenibili ed io, anche senza accorgermene, sulle spalle ne ho accumulati molti.La nostra generazione ha sperato troppo e troppo pesante è stato farci carico di questo.Abbiamo mischiato gli affetti alla politica e spesso, molti di noi, non riescono piu' a sbrogliare questa matassa di sentimenti e di amori irrisolti.Ci siamo voluti bene, ed io con voi sono stato privilegiato.Non nutro rancore con nessuno e spesso capita che per persone come noi, a volte, non possono esserci soluzioni normali.Un abbraccio a tutti. Pasquale."
http://www.gruppoabele.org/Stampa.aspx?idrassegnastampa=189http://www.marcotravaglio.it/articoli/190804.htm( un suo intervento)
http://www.radioradicale.it/argomenti-av/cavaliere