giovedì 19 febbraio 2009

Come Ranocchie Bollite

(CHE ALTRO AGGIUNGERE...)
Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia.

Un piccolo fuoco viene acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente.
L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare. La temperatura dell’acqua continua a salire.
Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po’ affaticata, ma ciononostante non si spaventa.

Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.

Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando.
Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 anni fa, sono state poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la maggior parte delle persone.

Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi.

Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita degradate, anzi drammatiche.

Il martellamento continuo di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose...

Olivier Clerc, scrittore e filosofo

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Conoscevo il testo ma non l'autore. E' davvero molto molto appropriato.
Ricambio con altra altrettanto calzante citazione:
Primo Levi (dal Corriere della sera, 8 maggio 1974)
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Tues 22:33 | Edit Note | Delete
"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti." Primo Levi (dal Corriere della sera, 8 maggio 1974)

TIA LORI ha detto...

1974...Sono passati 35 anni ma e' come se l'avesse scritta un'ora fa...
Realistica drammaticamente.

Ciao Serena, bentornata...
;-)

Anonimo ha detto...

Analisi drammatica ma corrispondente in pieno alla realtà. Immagina poi quando la ranocchia è pure mezza deficiente come la maggioranza degli italiani...
Guido

Anonimo ha detto...

Attenzione, però, perché io ricordo che una volta una ranocchia, quando
l'acqua raggiunse una temmperatura insopportabile, saltò fuori dalla pentola, prese il cuoco e lo appese a Piazzale Loreto.
Guido

Anonimo ha detto...

L'abitudine rende sopportabili anche le cose più spaventose. (Esopo)
A me non sta bene,preferisco una chiara ribellione.
Cristiana

Ti mando una virtuale stretta di mano,visti i nostri punteggi.

TIA LORI ha detto...

Cris e Guisito: Lo so che siamo tutte e tutti in stato di ribellione...pero' immersi in una pensola d'acqua che si sta scaldando a poco a poco...Anzi, forse neanche tanto lentamente.
Anche io, come te, Cris, NON CI STO: ma qui sono. E non so come uscire dal pentolone. Quei pochi che potrebbero spegnere la fiamma stanno a guardare...

Anonimo ha detto...

Grazie Loredana di essere passata da me... Mentre ricambio la visitina non posso non notare un certo sentire comune, e ne ho piacere, e mi sento un po' meno sola.

TIA LORI ha detto...

Ciao Maria...Sono contenta che hai ritrovato una similitudine, una affinità. Siamo in molte e in molti ad avere sentimenti simili verso la vita e i suoi accadimenti. E prima o poi ci si incontra.
Benvenuta!

Anonimo ha detto...

la povera ranocchia è un chiaro esempio di quello che stà accadendo a noi da un pò di anni a sta parte
piano piano ci scaldano l'acqua
ce ne accorgiamo ma non scotta abbastanza per ribellarci
alla fine non ci stiam così male
ma...e domani?
cosa accadrà domani??

TIA LORI ha detto...

Galleggeremo tutte con la pancia all'aria. Cotte e finite.
Con buona pace di chi ha avuto il potere di alzare la temperatura. Con buona pace dell'anima nostra dannata che quel potere glielo abbiamo dato.
Buon caffe', Irish...