sabato 16 giugno 2007

16 GIUGNO 2007 Roma

Sapete individuare il filo conduttore che lega queste persone?

Gerda Verburg, ministra dell’Agricoltura.
Jenny Bailey, sindaco di Cambridge
Mary Cheney
Ilene Chaiken, produttrice esecutiva
Linda Villarosa, ex editrice del New York Times,
Cynthia Nixon, attrice
Titti De Simone deputata
Nerone Imperatore
Aldo Mieli operaio
Thomas Mann e figlio Klauss Mann scrittori
Benvenuto Cellini scultore
Sir Richard Burton esploratore
Cecil Beaton fotografo
Agatone drammaturgo greco
Giulio III papa dal 1550 al 1555
Filippo IV il Bello re di Francia
Frederik Rolfe scrittore inglese
Krupp industriale tedesco
Luigi II di Baviera occhi chiarissimi e dall'ovale perfetto
Wagner compositore
Socrate filosofo
Alcibiade ateniese
Alessandro il Grande, Re di Macedonia nel 336
Oscar Wilde scrittore
Gide scrittore
Cocteau scrittore
Pasolini scrittore
Arbasino scrittore
Joe Dallessandro attore e modello
Michelangelo scultore
Mario Mieli militante
Busi scrittore
Ruth Ellis tipografa
Cecilene Franklin tipografa
Umberto Bindi cantante
Andy Wharol pittore fotografo autore
De Pisis Filippo pittore
Caravaggio pittore
Giulio Cesare imperatore
Leo Gullotta attore
Gianni Vattimo filosofo
Angelo Pezzana autore scrittore


Trovato? No? Allora ve lo dico io.

Quel filo si chiama OMOSESSUALITA'.
Vilipesa, odiata, amata, additata, sublimata, condannata, capita, condivisa, ripudiata, umana, naturale, pervertita, diabolica, angelica, straordinaria, semplice, normale.
Normale.
Normale!
E invece...diventa dibattito, diventa motivo di odio, sotto il suo vessillo si sacrifica sempre qualcuno o qualcosa (leggere meglio: qualcuno o qualcosa si DEVONO sempre sacrificare..), diventa argomento che fa moda, audience. Anzi, sei moderno se sostieni "Io non ho nulla contro i gay" , denunciando in realtà la persistenza di quella cultura della tolleranza che sancisce ancora una volta la predominanza del pensiero omofobico. Chi deve tollerare chi? E perche? Che forse i tacchini tollerano i galli? Che forse i galli ringraziano per questo? O il pero tollera il melo, o l'arancio, o il castagno?
Tollerare...Dal Garzanti: "1- avere la capacità fisica e morale di resistere senza danno a qualcosa; sopportare; 2-accettare con pazienza, indulgenza, larghezza di idee le opinioni, gli atteggiamenti, gli errori altrui", e laddove si parla di "larghezza di idee" viene in mente qualcosa di simile ad un beneficio, elargito con generosità.
Ma "tollerare" una cosa quando la cosa è legittimata da se stessa, dal solo fatto di esistere, quando la cosa coincide con un essere umano e la sua storia, il suo presente e futuro, si può davvero parlare di Tolleranza? E stabilita da chi?
Si può dire "tollero il rumore del martello pneumatico"se ci sono lavori in corso nella strada sotto casa, ma non si può, non si deve "tollerare la diversita' "(frase spesso detta con la convinzione di aver detto un qualcosa di illuminato...), perchè la diversità è un dato umano che caratterizza ognuno di noi. Fa parte della nostra umanità. Come il cielo, la terra, il sole, la luna, le stelle, il mare, il lago, le montagne, le pianure, i bambini, gli anziani, il naso, i piedi, le piante, i suoni, i rumori, i girasoli e le margherite, le nuvole e l'erba, e altre miliardi di cose che compongono il nostro miliardario universo. Dentro a queste meravigliose cose ci sono le donne e gli uomini, coi loro nasi, i loro denti, con quel tipo di voce, quel colore di pelle, quell'andatura, quella voglia di gelato, il modo di suonare o di essere stonati, di ridere, di piangere, di concentrarsi, di piacersi, di abbracciarsi o di intimidirsi, quella voglia di leggere, o di parlare lingue straniere, o di non capircinulladellapolitica, con quella capacità di essere madri o padri, di essere sorelle, fratelli, amiche, amici, compagne, compagni, amanti.
Di Amare.
Quella capacità di amare e di essere amati.
Anzi: quel diritto di amare e di essere amati. Anzi: quel diritto. Unico, su tutto il resto che è solo contorno: il diritto di essere esattamente ciò che si è. Sviluppiamo la cultura del diritto!
E il diritto non lo si tollera: si rispetta. Stop.

«...il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo»
(Preambolo alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido ogni parola, dalla prima all'ultima. Infatti non avrei mai potuto indovinare il "filo conduttore", non mi sarebbe mai venuto in mente.

TIA LORI ha detto...

Grazie, Melanzina. Mi fa piacere. davvero.

pollon ha detto...

La purezza di un sentimento come l'amore non ha sesso, e considero molto ricco chi ama, che sia omosessuale o etero...siamo tutti uguali e diversi...l'importante è sapere chi siamo!

TIA LORI ha detto...

"Siamo tutti uguali e diversi". Ed e' davvero questa la nostra ricchezza!