giovedì 28 giugno 2007

Buonanotte senza rilettura


Parole d'amore che nascono dal piu' profondo dei pensieri, non filtrati da null'altro che non sia il senso del cuore. L'appartenenza: non ha spiegazioni. Non ha metafore. Non ha altro che se stessa per spiegarsi. L'appartenenza. Quale virtu karmica la manifesti non lo so. Ma so che c'e'. La ritrovo in ogni singolo milligrammo di me (e si' che di chili non difetto...), la ritrovo in ogni respiro, nella risata che mi vien fuori quando ogni molecola si diverte a manifestarsi per quel che e'. L'appartenenza...Come l'attesa. Come il tempo che scorre nelle stagioni. Come lo svernare, come il letargo, come l'incessante scorrere del tempo che ha, per forza di cose, il suo, tempo. Non c'e' fretta, nell'appartenersi. Non c'e' tempo che possa scorrere diversamente. ti appartengo. mi appartieni. Ci apparteniamo. Possiamo stare in luoghi separati, in pensieri separati, in parole separate. ma qualunque luogo qualunque tempo qualunque volonta' non potra' cambiare l'aspetto imperscrutabile di questa realta'. Appartenersi.

Forse l'acqua di vite aiuta i pensieri ad essere meno composti, lasciando la frivolezza galleggiare su tutto. Quel tutto e' appartenenza. E bene lo sa chi col cuore non puo' ragionare e ostinatamente parla e parla e parla, consapevole che ogni parola e' solo un delirio del raziocinio e della voglia di controllo. Nella realta' c'e' solo appartenenza. Nulla di piu'. ti appartengo. Come la neve al cielo. Come il ghiacciaio alla montagna, come l'onda al mare. Come l'erba ai prati (quell'erba...!) come l'alba all'Est e il tramonto all'Ovest. Ora fai quel che ti pare. Ora che l'acqua di vite inibisce il controllo e lascia spazi infiniti a quelle verita' altre altrimenti inconfessabili.

Chi mi capisce e' Santa. io capisco cio' che non e' comprensibile a parole umane ma solo a desideri di s-controllo, come voli pirotecnici nello spazio infinito.

Saro' ubriaca? Meglio cosi! Buonanotte ai sognatori. Non siamo molti ma siamo.

In un unico inspiegabile sorprendente irripetibile abbraccio.

7 commenti:

pollon ha detto...

"Inspiegabile, sorprendente, irripetibile"...è proprio così che ti definirei. Essere disinibiti vuol dire essere se stessi senza paura di esserlo, e se è l'acqua di vite che fa questo effetto, ben venga! Le tue parole sono sempre cariche di sentimento ed emozione, di un'intensità che mi tocca nel profondo...ed è per questo che sento che un po'mi appartieni.
Ti auguro una buona giornata e, Lori, quell'abbraccio l'ho sentito!

Anonimo ha detto...

dici bene Lori. Chi ti capisce è una Santa! Non so come mai ma di tutto il post mi è rimasta impressa questa frase... :-)
Ah sì, anche l'appartenenza, :-, hai ragione, è una emozione viscerale. L'appartenenza non è la proprietà: le persone non si posseggono, si apparte ngono, appunto.L'appartenenza è reciproca, la proprietà è unilaterale.
Ok?

TIA LORI ha detto...

Essere se stessi a volte comporta sofferenza, ma non esserlo significa morire. Non essere. Perdere un'occasione per essere felici. E tutti hanno il dovere di cercare e il diritto di trovare un po' di felicita'. Anzi, un bel po'.
L'acquavite...be', e' una regressione che ogni tanto fa scivolare le parole, che sgusciano via dai controlli della gestapo che abbiamo in testa, e arrivano. Arrivano, su un foglio bianco, negli occhi di chi legge e sente quasi il loro suono. Come sente l'abbraccio.
Grazie Pollon.

TIA LORI ha detto...

Eh, si'...24frames...l'appartenenza e' quall'emozione che ti sorprende. Senza non sei piu' la stessa.Senza...non sara' mai piu' lo stesso.

Unknown ha detto...

in quest'abbraccio con te mi.. confondo
noa

Anonimo ha detto...

L'appartenenza. A volte m'incatena. Vorrei di tanto in tanto non appartenere ad altri che a me stessa e sentirmi leggerissima. Ma dura un attimo, il tempo di volgere lo sguardo o il pensiero ad un volto amato, ad un luogo amato.

TIA LORI ha detto...

...E scopri cosi' che non è l'appartenenza che incatena. Forse la mancanza. Forse la paura della perdita. Da bambina dicevo tra me e me che volevo nascere orfana.Da grandicella volevo non essere felice d'amore. Oggi cerco di non confondere paura e appartenenza. Una è disarmante, l'altra rassicura. La paura paralizza e incatena, l'appartenenza (se lo è davvero) ci consola del fatto che ovunque siamo non saremo mai sole. Ciao Melanzina.Un abbraccio.