sabato 23 giugno 2007

Un caffè fatto con amore

Stamattina niente sveglia. Il telefono era spento e ho dimenticato di riaccenderlo. Risultato: ho dormito ininterrottamente dalle 2.30 alle 11.00.E Tanella con me, a seguire i miei ritmi, al buio malgrado l'ora tarda della mattinata.
Mi sono svegliata e ho guardato la foto di nonna, che ride li', a pochi centimetri dal mio cuscino. Ho rivisto lei, le risate insieme, le nottate sveglie a guardare film, ancora a ridere...Poi, mentre io al mattino, proprio come oggi, mi svegliavo dopo un lungo sonno, lei era già in piedi, e con fare silenziosissimo, si avvicinava al letto dicendomi (in dialetto) "o higghicé...u vua nu pocu i cahé?" (figlioletta, lo vuoi un po' di caffè?)...Niente di più bello che svegliarsi al mattino e sentire il profumo del caffè che ti avvolge e poi una voce amata che te lo offre. Quella voce era mia nonna, la mia nonnina strana, civettuola (un giorno le dissi che per fortuna aveva dieci dita sennò costava un capitale mettere altri anelli alle altre dita!Un'altra volta le ho detto che se si metteva un asciugamano sulla spalla poteva fare la vu cumprà e venderne un po' in spiaggia...E lei a dirmi "Oh!Mi piacciunu accussì!" e rideva all'idea di andare in giro per ombrelloni a vendere anelli!), che aveva voglia di stare sempre in compagnia, vedere gente, non importa cosa, come, ma stare immezzo agli altri. E la nostra famiglia così numerosa glielo consentiva: anche solo andare a trovare sua figlia (mia madre) voleva dire trovare otto persone in casa (questa e' la mia famiglia), e ognuno di noi a portare amici, cugini, fidanzati, fidanzate, amiche e amici, per cui venire a casa da me significava una marea di gente da incontrare. E mia nonna era contenta. Mi faceva compagnia. Ogni fine settimana veniva da noi per stare con me, perché mia sorella andava via e una stanza tutta per me e solo per me era troppo! Cosi mia nonna veniva e cucinava un sugo superbo, cuoceva delle ore! Quando dopo il caffè mi alzavo, andavo in cucina e lei era lì, tutta ordinata, seduta vicino alla finestra a guardare fuori, la radio accesa su una stazione con canzoni italiane, orchestre e vecchie melodie. Lei li', il pugno chiuso sotto al mento, col gomito appoggiato al davanzale, capelli pettinati, quel bianco azzurro dei suoi capelli, io entravo con la tazzina vuota "Ndi vua ancora?" "Ma si', va, un altro goccio...No, nonna, lo faccio io, state li'", a dirle dandole del voi (si stupivano tutti...) a lei che già si stava alzando per prendermi dell'altro caffè Allora alzavo il volume della radio e cominciavo a cantare a squarciagola e lei che mi seguiva, e rideva, e cantava. E se al coro si univa anche mia madre, le risate si moltiplicavano come le stonature!E lei si divertiva. E quando rideva le venivano le lacrime agli occhi e con uno strano pudore si copriva il volto...Quant'era bella e quant'era bello stare con lei.
Quel giorno, quando il tempo s'era fermato in un muto dolore che non si può dire, ero li', accanto a lei, a rivivere in quei pochi minuti che quegli uomini con saldatrice e viti alla mano mi concedevano, tutti i nostri momenti insieme, quelle canzoni, le risate, le nottate sveglie, i caffè, gli anelli, le storie...Per ogni minuto la ringraziavo, mentre avrei voluto davvero che sentisse la ricchezza che mi aveva lasciato nel cuore, negli occhi, quei ricordi che ogni giorno avrei ripercorso... Le scrissi un biglietto e glielo misi tra le mani "Ovunque andrai ogni volta che mi sarai accanto ci saranno le nostre canzoni e tanta luce. Arrivederci nonna amata".
In chiesa cantai per lei la nostra canzone, che lei amava e che per tutti noi è "la sua canzone" che solo io le cantavo. "la nevicata del 56" di Mia Martini (era diventata la nostra cantante preferita, oggi saldata al ricordo di nonna...) riempiva la navata ammutolita, nel silenzio di quei cuori tutti sospesi e feriti. Tutti, per me, sparirono. Eravamo solo io e lei, no...non distesa in quel noce levigato, no...Ma li', seduta vicino alla finestra, coi capelli composti, in quell'azzurro bianco di nuvola, coi i suoi anelli tra le dita, e il suo sorriso. Solo cosi' trovai la voce, il coraggio, e sparirono il tremore e la paura...Cantai solo con lei, per lei, per noi.
Stamattina, cosa che non faccio mai, ho acceso la radio del telefonino. Selezione manuale e mi fermo sui 91.80 dell'unica stazione che si sentiva bene. "Radio Margherita solo musica italiana", che assomigliava tanto a "quella" musica italiana, quella di un sabato di qualche anno fa. E l'annunciatrice che dice "...oggi, sabato 23 giugno, per 'Un giorno insieme', le canzoni di Mia Martini".
Sto scrivendo mentre mia nonna mi ha fatto un buonissimo caffè.

15 commenti:

pollon ha detto...

È molto bello quello che hai scritto! Questi sono i ricordi che riempiono il cuore e fanno guardare al passato, sì con un velo di nostalgia, ma anche con un sorriso...un dolce sorriso, che si stampa sulle labbra ma soprattutto dentro di te. Una sensazione piacevole, che ti scalda il cuore, e fa rivivere momenti allegri e spensierati. A me capita spesso quando penso alla mia mamma.
Un abbraccio forte forte

TIA LORI ha detto...

Ti abbraccio anche io.

Anonimo ha detto...

Non sono ne figlia ne nipote ma quella piccola dolce donnina la porto nel mio cuore!Quel giorno, in cui il tempo si fermò, io ero lì...quel ricordo è vivo in me, ogni giorno...
Anche oggi, mentre lavavo i piatti, dopo aver pranzato, mi sono ritrovata a pensare a lei. Dopo circa dieci minuti tu Lory mi hai chiamata leggendomi quanto avevi scritto... ascoltandoti sorridevo e mi dicevo "non è possibile..." Eppure era così, quella piccola dolce donnina è sempre viva nel cuore di molte persone...me compresa!
Un bacio, Grazia

Anonimo ha detto...

Durante la nevicata del '56 (7 aprile) i miei nonni si sono sposati (mio nonno era vedovo da poco più di un anno, mia madre aveva 4 anni). Poche settimane fa, dopo tanto insistere, ho convinto mia nonna a insegnarmi a fare le orecchiette. Lei non sta molto bene, ha dei problemi alla schiena, porta un busto, muoversi le costa fatica. Quel giorno, quello delle orecchiette, sono andata da lei con la semola, abbiamo preparato insieme l'impasto, lei mi mostrava cosa fare e come, io lo facevo insieme a lei. Poi mi ha insegnato il gesto semplice eppure particolarissimo con cui si dà forma all'orecchietta. La guardavo muoversi lentamente, la guardavo impastare, la guardavo ricavare dall'impasto quelle forme piccole e perfette, la guardavo con gli occhi velati e sentivo, con una commozione che ho celato per eccesso di pudore, che stavo vivendo un momento che non sarebbe tornato mai più. L'idea di perdere i miei nonni è intollerabile per me, spero con tutta me stessa che accada il più tardi possibile.

Anonimo ha detto...

leggo soltanto ora il tuo post che mi ha rapita per due motivi. Il primo è perchè mi ha ricordato della mia amata nonna che non c'è più ma di cui conservo immagini e atmosfere dolcissime. Il secondo perchè parla di te, di una Lori che non traspare mai direttamente quando disquisiamo ma di cui piano piano si fanno più nitidi i contorni attraverso i tuoi racconti. Dolce e forte.

TIA LORI ha detto...

Siete meravigliose.
E quanto mi tengo strette le vostre parole, le confidenze, i ricordi di ognuna di voi...
MELANZINA: ogni attimo e' un regalo. E tu hai quella straordinaria capacita' di saperlo mentre li vivi, i tuoi momenti. E' una ricchezza doppia.
24FRAMES:...Dell'imbarazzo non te ne parlo, ma del sorriso che mi hai suscitato...si'. Grazie...davvero.

TIA LORI ha detto...

Sei stata una nipote, per nonna,per gli zii, le zie, una cugina, una sorella, l'amica preziosa senza la quale quel momento di dolore immenso sarebbe stato ancora piu' insopportabile.
Non lo dimentichero' mai.

TIA LORI ha detto...

MELANZINA2: ti fa d'obbligo preparare, dunque, le orecchiette! Il pane fresco (caldo) sapremo a chi farlo fare.
Per le amiche e amici, non ci sono problemi. Ringrazieremo tutte e tutti la tua nonnina. Personalmente!
Un abbraccio e tu non sai davvero quanto io consideri preziosi questi racconti di momenti privati, che, come tu hai appena fatto, mi si regala...

Anonimo ha detto...

Se tutto va bene in autunno avrò una casetta tutta mia, non solo questa stanza (preziosissima) in cui vivo e gatti, orecchiette e confidenze sono in programma: organizza la tua vacanza pugliese!

TIA LORI ha detto...

Ci sarò. Un bellissimo programma!

Unknown ha detto...

certo è proprio vero: siamo tutti figli e vedersi riproporre scene di famiglia riempie i nostri cuori e smarrisce i nostri pensieri sempre confusi dalla fretta che si fa distrazione. eppure tutti/e cerchiamo semplicemente un caldo sorriso
grazie lori
noa

Anonimo ha detto...

Di nonnaGiovanna ho tanti ricordi che pero non risalgono ai suoi ultimi anni di vita.Io la ricordo bella.La sua mano che anche in piena notte bussava alla porta..toc toc..o quando rideva fino alle lacrime...Certo dicendo nonnaGiovanna il mio cervello mette a fuoco una signora alla finestra del quarto piano che saluta e "sorveglia" i suoi nipoti che vanno a scuola..oppure una donna che raccoglie polvere con una scopa molto lentamente in posti che a me sembravano pulitissimi...o ancora quando con Marco le facevamo segno di pulirsi il naso anche quando non aveva assolutamente nulla e lei faceva "huun..." o qualcosa del genere come per dire lasciatemi stare e intanto si dava una grattatina...quanto tempo é passato!!e quanta nostalgia...Il momento in chiesa certo é stato struggente ed ero fiero di te e di come avessi salutato la nonna...a presto
un abraso

TIA LORI ha detto...

Ogni tanto, sbuca da qualche parte un ricordo condiviso. Mi sento diversa, come se allora anche quel momento e' successo davvero, e anche altri (come te, tesoro mio) hanno nei loro ricordi. Mi fa sentire meno sola, mi fa sentire accompagnata. Io non so com'era quel momento con me che cantavo per nonna. So che ero li', con lei. E sento ancora oggi la presenza di una condivisione di un dolore che non si puo' raccontare, ma solo sentire all'unisono. Credo che ovunque fosse anche lei,Scurilla, lo ha sentito e di cio' si fosse rallegrata: tanta gente intorno, proprio come piaceva a lei. I ricordi...forse e' per momenti cosi' che esistono...Forse per darci coraggio a vivere, a vivere, a vivere...

Anonimo ha detto...

Il sentimento che in me è emerso più forte di altri leggendo questa bellissima dichiarazione d’amore, è l’invidia. So che è brutto, so che non si dovrebbe, ma tant’è. Ho provato invidia per la nitidezza nel ricordo dei tuoi rapporti con tua nonna, l’invidia che l’intimità che tu, a differenza mia, sei riuscita a creare con lei, una intimità che supera la barriera del “voi”, che in molti non possono capire, e che nel tuo caso non ha affatto ostacolato un legame che immagino assai profondo.
Questo legame non l’ho mai avuto con i miei nonni, il forte distacco generazionale ha creato una barriera che mi ha portato a volere loro molto bene, a rispettarli, ma non a considerarli intimi al punto da condividere momenti così belli come quelli che hai descritto tu. Leggere ciò che hai scritto, ha riportato alla mente questo desiderio inconscio che avevo evidentemente rimosso.
Per questo ti invidio e ti ringrazio nello stesso momento.
Ciao
Luciano

TIA LORI ha detto...

Luciano.
Come alieno non so che ti farei ma come terrestre...Be', ti abbraccio e ti ringrazio per le parole. Dolci, sicuramente.
Ciao terrestre...

BaLo - L'aliena
(sssh...ma qui puoi chiamarmi TIA...)